di F. Nietzsche.

«Tutto ciò che è profondo ama la maschera; le cose più profonde hanno per l’immagine e l’allegoria perfino dell’odio….». In effetti esistono dei fatti di straordinaria delicatezza «che si fa bene a seppellirli e a renderli irriconoscibili con una grossolanità». Ci sono atti d’amore, di generosità e ricchezza così grandi che il pudore nasconde, con ingegnosa astuzia, facendo violenza anche ai testimoni oculari, al fine di offuscarne la memoria, e addirittura anche di offuscare la stessa propria memoria. 

È errato credere che si provi maggior vergogna solo nelle cose peggiori, e quindi che dietro a una maschera ci sia soltanto una frode maligna: la maschera può invece nascondere, con astuzia unita a grande bontà, le cose più delicate e più preziose. 

«Niente mi impedisce di pensare che un uomo, il quale abbia da nascondere qualcosa di prezioso e di facile a guastarsi, rotoli attraverso alla vita tondo e rozzo come una grande, vecchia botte di vino pesantemente cerchiata di ferro: così vuole la finezza del suo pudore. Un uomo, che ha una profondità nel suo pudore, incontra anche i suoi destini e le sue delicate decisioni su strade alle quali sono pochi a giungere, e la cui esistenza neppure agli intimi e ai più fidati è dato da sapere: si cela ai loro occhi tanto il repentaglio, cui egli espone la propria vita, quanto la sua riconquistata sicurezza vitale. Un tale uomo riservato, che istintivamente si serve delle parole per tacere e per celare ed è inesauribile nello sfuggire alla comunicazione, vuole ed esige che al suo posto erri nei cuori e nelle menti dei suoi amici una sua maschera….. Ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e, più ancora, a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà».

Tratto da «Al di là del bene e del male» di F. Nietzsche

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